Intervista a Martina Guiggi-novembre 2009

I tabellini parlano chiaro: il capitano delle Colibrì è tornato. Contro Busto ha dimostrato di saper trascinare le sue compagne nei momenti più difficili e le sue fast sono tornate più veloci e micidiali che mai contro Perugia e contro Novara. Un ritorno sofferto e tanto atteso quello di Martina Guiggi, che in questo inizio di stagione ha dovuto lottare con un infortunio che sembrava non volesse darle tregua. “Ho passato dei momenti davvero difficili in questo inizio di stagione a causa dell’infortunio e ho dovuto avere tanta pazienza .Infatti, anche se non avevo subito un vero e proprio intervento, i tempi e il recupero sono stati quelli di un’operazione. Ci sono stati dei momenti in cui non credevo di potercela fare, anche perché i risultati in campo non si sono visti subito e faticavo a ritrovare il mio gioco. Inoltre, è stato davvero duro riuscire a gestire questo lungo periodo di riabilitazione. Ho dovuto imparare a gestire le mie forze, soprattutto in allenamento dove spesso volevo giocare a tutta forza e accelerare i ritmi”. L’infortunio ha inoltre impedito a Martina di vestire la maglia della nazionale nella Grand Champion Cup in Giappone, un’altra rinuncia che ha pesato molto su Martina, soprattutto a livello morale: “Ho dovuto dire no alla nazionale due settimane prima della partenza per il Giappone. Rinunciare è stato davvero doloroso perché giocare in nazionale vuol dire allenarsi duramente per tutta l’estate. Il campionato è la parte più bella dove finalmente si possono vedere i frutti del proprio lavoro. Inoltre sapevamo di avere una squadra forte e quindi di avere delle buone possibilità di vittoria, come poi è stato. Io ho seguito tutta la competizione in studio e nei programmi televisivi e quindi ho sofferto anche di più perché volevo essere lì”. Ma il sorriso sul volto di Martina, dopo tanti mesi bui, è finalmente tornato: “ora sto meglio, e settimana dopo settimana, partita dopo partita sto ritrovando il mio gioco”. Oltre che al suo gioco, fatto di fast e muri infrangibili, Martina ha ritrovato anche il suo spirito combattivo, quello che si addice ad un capitano di una squadra. Un ruolo importante, fuori e dentro il campo; un ruolo che fa di Martina un punto di riferimento per tutte le altre compagne, soprattutto per quelle nuove e più giovani. “In realtà siamo un gruppo in cui si parla tantissimo, e quindi le nuove giocatrici possono contare un po’ su tutte. Diciamo che il mio ruolo, come quello delle “veterane” inizia prima di tutto a livello tecnico, dato che sicuramente ormai abbiamo più esperienza a riguardo. Poi, quando si è guadagnata la fiducia in campo, è più facile aiutare le altre anche a livello più personale diventando un punto di riferimento quando ce n’è bisogno”.

Ma la nuova stagione, oltre che delle nuove compagne di squadra ha portato anche ad un nuovo allenatore, Angelo Vercesi, che anche se brasiliano come Zè, ha sicuramente una filosofia di gioco un po’ diversa: negli ultimi match si sono visti infatti incroci e soluzioni mai visti prima in casa Scavolini. Schemi nuovi che ancora hanno bisogno di essere oliati ma che stanno dando i loro primi frutti: “Quest’anno ci sono molti più incroci e il gioco è molto più veloce. Angelo vorrebbe che la palla viaggiasse il triplo di quello che fa normalmente e questo rispecchia moltissimo la sua filosofia di gioco che si avvicina a quella della pallavolo maschile dove non ci sono palle alte e lente. Naturalmente gli schemi alcune volte non riescono perché non è sempre facile giocare su quei ritmi tutta la partita. Ma questo gioco sta dando anche i suoi frutti e noi stiamo lavorando sodo per metterli in pratica”. Gli infortuni di Martina e di altre giocatrici hanno creato però non pochi problemi ad Angelo e ai suoi nuovi schemi. Con la squadra a metà, infatti non è mai stato possibile lavorare a pieno ritmo e le due sconfitte alquanto inaspettate contro Piacenza e Conegliano ne sono state una prova. Ma il vero banco di prova per Martina e le sue compagne inizierà da questa settimana. Quelli contro Villa Cortese, Bergamo e Jesi sono infatti i tre match che attribuiranno le prime posizioni della classifica della Findomestic Cup. “Contro Jesi abbiamo già giocato molte amichevoli e quindi è una squadra che conosciamo bene. Il loro gioco è più lento rispetto al nostro, dato che giocano con la palla più alta soprattutto in banda con Rinieri. Fino ad ora la Monteschiavo non ha commesso passi falsi, come è invece capitato alle formazioni di vertice e quindi sarà un match davvero difficile. Villa Cortese invece è una formazione al suo debutto assoluto, e sta giocando molto bene. Ha una formazione fatta di grandi nomi, uno su tutti Tai Aguero. Tai è una giocatrice che esce molto nelle partite importanti e quindi sicuramente sarà lei la giocatrice che dovremmo tenere maggiormente d’occhio”. Tre partite davvero impegnative per la Scavolini, senza contare il debutto casalingo in Champion League il giovedì sera. Ma ora che il capitano è tornato, la Scavolini Pesaro ha davvero tutte le potenzialità di ripetere i grandi risultati delle due passate stagioni.

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