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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

Lettera a Francesca Ferretti

Cara Francy, ricordo ancora quando a undici anni hai detto addio alla ginnastica ritmica per dedicarti alla pallavolo: stavi crescendo tanto ed eri diventata troppo alta per quello sport. Ti portai allora nella palestra di Augusto Sazzi e da lì iniziò la tua scalata nel mondo della pallavolo: ti ho sempre appoggiato in questa tua scelta anche perché già da quei primi palleggi si vedeva che avresti potuto arrivare in alto. All’inizio era tuo padre che ti seguiva nei vari spostamenti per farti visionare dato che anche lui era un allenatore. Ma quando hai iniziato a fare i primi tornei e le prime partite, io ci sono sempre stata, anche se a volte mi dovevo dividere con le partite di tuo fratello maggiore. Anche lui giocava a pallavolo, ma tu sin da piccola hai sempre avuto una marcia in più! Ti ricordi quando ho lasciato te e tuo fratello in casa da soli, tu l’hai scambiato per la rete da pallavolo e l’hai preso a pallate facendolo sanguinare? Tutti me lo dicevano che avresti fatto gran

Interview to Katelyn Murray

Rookie of the week in December 2005; 3 rd among the Atlantic-10 rookies in scoring; 1 st with 35 three-pointers; 33 steals and 7.4 points per game average. These are only a few numbers that branded Katelyn Murray’s performance in the last basketball season. Katelyn arrived at Saint Bonaventure University one year ago after playing for the Trinity basketball team in her high school years. At this time already, Katelyn showed that she had the skills and talent to play important matches and in higher leagues: the nomination to the All-State first team in Class AA for 2004-05 by the Pennsylvania Interscholastic Athletic Association is a concrete example of her potential. Statistics speak clear: Katelyn Murray is one of those players that you had better observe carefully. However, beyond these numbers, there is something more about this 19-year-old player from Harrisburg (PA). And this something is her passion. First of all, a great passion for

Intervista a Julieta Lazcano e Carla Castiglione

Entrambe del 1989; entrambe provengono dalla lontana Argentina; entrambe giocano nella Scavolini Volley sotto l’attenta guida di Zè Roberto. Le due giocatrici in questione rispondono al nome di Carla Castiglione e Julieta Lazcano e da un anno sono a Pesaro per la loro “avventura italiana”. Ma cosa si prova, ad una età così giovane, giocare in una delle squadre più forti del campionato e stare così lontano da casa? Il numero 9 e il numero 15 delle Colibrì hanno risposto alle nostre domande parlando del loro passato, del loro futuro,dei loro obiettivi pallavolistici e dei loro sogni nel cassetto. Dopo un anno passato a Pesaro, le due ragazze si sono inserite benissimo nella nuova cultura e nella nuova città. Anche se non mancano le differenze con la loro patria. “ Pesaro mi piace moltissimo e mi trovo molto bene anche se all’inizio è stato un po’ difficile dato che venivo da Buenos Aires, una città molto più grande di Pesaro e che offre molto di più ” ha detto Carla. Per Julieta

Intervista a Martina Guiggi-novembre 2009

I tabellini parlano chiaro: il capitano delle Colibrì è tornato. Contro Busto ha dimostrato di saper trascinare le sue compagne nei momenti più difficili e le sue fast sono tornate più veloci e micidiali che mai contro Perugia e contro Novara. Un ritorno sofferto e tanto atteso quello di Martina Guiggi, che in questo inizio di stagione ha dovuto lottare con un infortunio che sembrava non volesse darle tregua. “ Ho passato dei momenti davvero difficili in questo inizio di stagione a causa dell’infortunio e ho dovuto avere tanta pazienza .Infatti, anche se non avevo subito un vero e proprio intervento, i tempi e il recupero sono stati quelli di un’operazione. Ci sono stati dei momenti in cui non credevo di potercela fare, anche perché i risultati in campo non si sono visti subito e faticavo a ritrovare il mio gioco. Inoltre, è stato davvero duro riuscire a gestire questo lungo periodo di riabilitazione. Ho dovuto imparare a gestire le mie forze, soprattutto in allenamento dove spesso vol

Intervista a Davide Mazzanti-dicembre 2008

Il big match della stagione è finalmente alle porte: le prime in classifica, Pesaro e Bergamo, si incontrano in quella che è una sorta di rivincita della Super Coppa. Per capire come le avversarie di Pesaro si preparano alla partita, abbiamo intervistato il secondo allenatore della Foppapedretti, Davide Mazzanti , che, marchigiano di nascita, vive la sfida contro Pesaro come una specie di derby. Sia Bergamo che Pesaro sono prime in classifica a quota 28.Quanto è importante questa partita in questo momento della stagione? Questa partita è importante per misurare, come diciamo noi “la febbre”. Al momento stiamo giocando bene anche se non siamo ancora “in palla”. Giocare contro Pesaro sicuramente ci aiuterà a vedere quanto siamo cresciuti. Siamo “vogliosi” di vedere quanto siamo migliorati e a che punto siamo. Come vi siete preparati per questa partita? Nessun allenamento speciale. Ci siamo preparati come per le altre partite facendo le solite cose ma con un gusto diverso.

Intervista a Francesca Ferretti-febbraio 2009

È la regista della squadra; è il numero 10; schiaccia, mura e palleggia come non poche in tutta la lega: è Francesca Ferretti, l’ “angelo biondo” della Scavolini Volley. L'atleta di Reggio Emilia, classe 1984, ha trovato la consacrazione proprio a Pesaro nel 2007 e oggi è considerata una delle migliori palleggiatrici in Italia. La scorsa settimana Francesca ha rinnovato il contratto con la Scavolini Volley e ha portato Pesaro a conquistare la sua prima Coppa Italia. L'abbiamo incontrata alla fine della gara contro l'agguerritissimo Zarechie Odintsovo per sapere come ha vissuto queste ultime incredibili settimane. Hai appena firmato un nuovo contratto per tre anni con la Scavolini. Com'è arrivata questa decisione? Era una decisione che era nell'aria già da qualche tempo. La società mi ha proposto un triennale e io ero contenta di poter rimanere ancora a Pesaro. Poi la scorsa settimana ci siamo incontrati con il mio procuratore e abbiamo reso il tutto e

Intervista a Natalia Brussa-dicembre 2008

È sempre sorridente; è argentina di Santa Fè e sta vivendo un momento magico sul campo: ecco a voi Natalia Brussa, schiacciatrice classe 1985 al suo secondo anno con le Colibrì. La Scavolini Pesaro sta vivendo una stagione d’oro: prima in classifica, imbattuta sia in campionato che in Champion League, ottime percentuali in tutti i fondamentali. E tutto questo grazie ad un gruppo di giocatrici e di uno staff tecnico che stanno lavorando sodo e che prendono con serietà tutti gli impegni. E non si tratta solo del sestetto titolare, ma anche delle giocatrici che, dalla panchina, riescono a dare il loro contributo nei momenti in cui questo viene richiesto. Tra queste, Natalia Guadalupe Brussa è sicuramente la giocatrice che in questa prima fase di campionato sta attraversando un momento magico: una buonissima performance in Champion contro le austriache del SVS Post Schwechat, minuti importanti nei big match contro Jesi, Novara e Bergamo. L’abbiamo intervistata per sapere le sue impr

Prepartita Scavolini-Bergamo

Campionesse d’Italia contro campionesse d’Europa. La Scavolini Pesaro incontra nuovamente sul suo cammino la Foppapedretti Bergamo : una partita che ha il sapore della vendetta per Pesaro; una partita che nessuno vuole perdere; una partita che abbiamo cercato di studiare assieme a Lorenzo Micelli, allenatore della Foppa dalla scorsa stagione e marchigiano doc. Iniziamo dalla vittoria in Champion League di domenica scorsa, la sesta coppa per Bergamo e la prima per te. Cosa si prova a sollevare il trofeo internazionale più importante? Naturalmente è stata una grande soddisfazione anche perché questa vittoria è arrivata dopo sei lunghi mesi di lavoro. Fino adesso non avevamo avuto nessun riscontro positivo in campo del nostro grande lavoro. Sapevamo di allenarci bene e di impegnarci molto, ma ogni tanto è importante avere anche del feed positivo dalle partite. Poi, finalmente tutte le nostre giocatrici stavano bene fisicamente, condizione che sfortunatamente non abbiamo avuto all’

Kasia Skowronska

L’intervista a Katarzyna Skowrońska, opposto della Scavolini Volley nelle due ultime vittoriose stagioni, ha per me un sapore tutto particolare. È stata lei, infatti, a dare il battesimo al mio primo articolo e alla mia carriera di giornalista sportiva e….quella prima intervista, devo ammetterlo, non era andata per niente bene. Presa dalla frenesia e da un certo timore reverenziale, infatti, ero partita talmente a raffica con le mie domande che la povera Kasia mi aveva guardato perplessa chiedendomi se l’intervista era per caso in inglese. Potete quindi immaginare come ho reagito alla richiesta di intervistarla per questa rubrica. Il mio primo pensiero è stato: riuscirò a mantenere la calma e a formulare le domande in una lingua “almeno" comprensibile? A facilitarmi il compito ci pensa la stessa Kasia che, di fronte alla mia candida confessione mi racconta che anche lei ha avuto qualche difficoltà al suo esordio nella massima serie italiana: “ È normale e capita anche a noi giocat

In viaggio con i Balusch

La partenza è fissata per le 14.15, ma posso fare con comodo mi dicono: il bus è “ sempre puntualmente in ritardo ”. Ma sono talmente agitata che alle due meno dieci sono già sul posto. Poco male; nell’attesa faccio conoscenza con quelli che per quattro ore saranno i miei compagni di viaggio in questa trasferta milanese: ci sono liceali, casalinghe, panettieri, giornalisti, radiocronisti, bambine, pensionati ed ex giocatrici di volley. Sono loro i Balusch, i tifosi della Scavolini che mi danno uno strappo fino al PalaLido per gara 3 delle finali scudetto. Molti di loro già li conosco; ma tra di loro c’è una signora che non avevo ancora visto nella curva bianco-rossa. Dall’accento capisco che è argentina: sarà una fan di super Carol? Ma non c’è tempo per le presentazioni: l’autobus è finalmente arrivato e i Balusch iniziano a caricare i striscioni, le bandiere e tamburi. Qualcuno fa già le prove dei megafoni intonando qualche coro. L’umore è già buono e sull’autobus si continua a sche

Lindsey Berg

While sitting at a table in a bar, during a cold April morning, a thought comes to my mind: Lindsey Berg is sitting right in front of me. Yes, she herself who brought the US Women’s National Volleyball Team to victory against Italy during the 2008 Beijing Olympic Games; she herself who I have always admired since I saw her playing in Pesaro some years ago; she herself who I am happy to see playing again in the Italian Volleyball Championship. Watching her play strikes me with a sort of emotion, even though Lindsey is not one of those players that volleyball fans consider a “myth”. But she is a myth for me; and that is enough to feel a sense of admiration. But I can’t let this emotion get the best of me: I am here to listen to what this fanciful player has to tell. Yes “fanciful” is the right term to describe Lindsey’s style and way of playing: pure instinct, rapidity and originality, both on and off the court. Just take a look at her personal blog ( www.lindseyberg.blogspot.com

Elke Wijnhoven

Per le avversarie è un incubo in difesa: quando il punto sembra ormai fatto, ecco che dalle retrovie spunta lei, l’Olandesina Volante, che con un balzo felino riesce a raggiungere anche le palle più impossibili. Il tutto con una grinta e una determinazione degna di una tigre. Eppure, a guardare quegli occhioni azzurri e il sorriso con cui risponde alle nostre domande, non si direbbe che Elke sia così terribile. E invece… “ sono una persona assai diversa fuori e dentro il campo. In partita a volte sono anche un po’ cattiva: urlo e faccio cose che fuori dal campo non penserei neppure di fare. Nella mia vita di tutti i giorni sono più tranquilla: mi piace molto scherzare e sono più socievole ”. Nonostante la “cattiveria”, Elke Wijnhoven, libero della Scavolini Volley da ormai tre anni, è un punto importante di riferimento per le proprie compagne non solo in difesa ma anche a livello psicologico. Emblematico a proposito è il suo rapporto con Carolina Costagrande: “ avevamo già giocato nell