Lettera a Francesca Ferretti
Cara Francy, ricordo ancora quando a undici anni hai detto addio alla ginnastica ritmica per dedicarti alla pallavolo: stavi crescendo tanto ed eri diventata troppo alta per quello sport. Ti portai allora nella palestra di Augusto Sazzi e da lì iniziò la tua scalata nel mondo della pallavolo: ti ho sempre appoggiato in questa tua scelta anche perché già da quei primi palleggi si vedeva che avresti potuto arrivare in alto. All’inizio era tuo padre che ti seguiva nei vari spostamenti per farti visionare dato che anche lui era un allenatore. Ma quando hai iniziato a fare i primi tornei e le prime partite, io ci sono sempre stata, anche se a volte mi dovevo dividere con le partite di tuo fratello maggiore. Anche lui giocava a pallavolo, ma tu sin da piccola hai sempre avuto una marcia in più! Ti ricordi quando ho lasciato te e tuo fratello in casa da soli, tu l’hai scambiato per la rete da pallavolo e l’hai preso a pallate facendolo sanguinare? Tutti me lo dicevano che avresti fatto gran...