ALLEGRA BOTTEGHI: USA, A PARTE I “CONDITIONING”, UN’ESPERIENZA PAZZESCA
Per le sue compagne di squadra è Allie; indossa la maglia numero 10, “un po’ per imposizione” ma inizia a piacerle e in campo si considera una vera trascinatrice: ecco a voi, direttamente dal Providence College, Allegra Botteghi.
La sua avventura americana è iniziata nell’agosto del 2014 ma il sogno di Allegra era sempre stato quello di giocare nella WNBA: “io non sapevo davvero nulla di come fare a raggiungere gli Stati Uniti, ma grazie all’intermediazione di una persona, sono riuscita a mettermi in contatto con l’allenatore delle Friars e….eccomi qui”.
A Providence, capitale dello stato del Rhode Island, Allegra ha mosso così i primi passi nel basket del college: “L’impatto è stato forte sia dal punto di vista accademico che da quello cestistico però ogni giorno è una scoperta, ogni giorno si impara qualcosa di nuovo e questo ti porta ad essere comunque felice di essere lì, a fare sacrifici per un obiettivo: diventare migliore come persona e come giocatrice. La parte più difficile non è stata tanto la lingua, dato che l’inverno prima ero stata 6 mesi allo Spire Institute di Geneva, Ohio; ad essere più difficili da assorbire sono i ritmi e la grande fisicità del basket statunitense. Il basket americano infatti assomiglia molto a quello del campetto con giocate veloci e spesso più spettacolari”.
In particolar modo, a risultare più ostici alla giocatrice azzurra classe 95 sono i “conditioning”; “cosa sono? Una specie di navette ma con sprint a cui io proprio non ero abituata….quasi morivo durante quegli scatti velocissimi”. Nonostante ciò, l’esperienza nella NCAA americana è stata “una figata assurda. La banda, le cheerleaders, la presentazione e l’interna atmosfera è un’esperienza unica. Ma anche lo spogliatoio sa regale emozioni. Normalmente prima di entrare in campo preghiamo spesso dato che è un college cattolico, ma la scorsa stagione, una nostra compagna di squadra era fissata con “ Flick the Wrist” e quindi tutte dovevamo eseguire il balletto prima di scendere in campo”.
Conosciamo meglio allora le Friarsche arriveranno a Firenze il 15 agosto per la loro tappa al College Basketball Tour: “è difficile riuscire a descrivere la fisionomia della nostra squadra dato che ogni stagione cambiano tante giocatrici. La scorsa stagione siamo riuscite a centrare la prima fase della NCAA per poi perdere contro Marquette (78 a 75). Tra le giocatrici da tenere d’occhio sicuramente ci sono sicuramente il nostro play Sarah Beal e Evi Iiskola, la nostra senior finlandese. Siamo una squadra molto internazionale, un mix di giocatrici statunitensi ed europee che ha tutte le carte in regola per fare bene”.
La scorsa stagione – che ha visto la nostra azzurra in campo anche con un buon minutaggio – la partita che Allegra porterà per sempre nel cuore è stata quella contro Virginia Tech “anche se dopo abbiamo perso (72-69) , è stata una partita molto importante per me dato che ho segnato il mio primo canestro con la maglia di Providence dopo un fallo da tre… il primo che abbia mai ricevuto”. Una prima stagione che ha saputo comunque insegnare molto ad Allegra: “sono cresciuta, e non solo a livello fisico e tecnico, ma soprattutto mentale. Merito dell’etica americana che dopo una sconfitta ti insegna a reagire e a non rimuginarci troppo.Penso di essere maturata molto sotto questo punto di vista”.
Insegnamenti che la giocatrice azzurra ha portato anche agli Europei under 20: “il quinto posto di per sé non è un cattivo piazzamento, ma sono consapevole che sulla carta potevamo fare di più. Sfortunatamente ci siamo giocate tutto nella partita contro il Portogallo e ci siamo ritrovate a giocare una partita difficile contro la Francia. Ma sicuramente abbiamo messo in campo delle ottime cose e questo Europeo mi ha insegnato molto”.
Saprà Allegra trasportare tutto questo nuovo bagaglio internazionale alla sua squadra? Lo scopriremo presto al College Basketball Tour. Non mancate!
L'articolo originale è pubblicato sul sito ufficiale del College Basketball Tour
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