College Basketball Tour: la storica Notre Dame University sbarca a Pesaro per il match contro i Tritons
Doppio appuntamento fissato per sabato 9 agosto con il College Bastetball Tour: alle ore 18.00 match tutto al femminile fra le Sirens e le Lobos di New Mexico. Alle 21.00 il big match tra i Tritons e Notre Dame.
Appuntamento quindi alle ore 18.00 per il match tra le Adriatic Sea Sirens e New Mexico Lobos; e a seguire, alle 21.00 il big match tra i Tritons e Notre Dame.
Prossime avversarie delle Sirens di Procaccini sarà la squadra di basket delle New Mexico Lobos donne che milita nella Division I della NCAA. Le Lobos, sono guidate dal terzo allenatore dell'anno Yvonne Sanchez. Si tratta di una delle sqaudre più interessanti della Mountain West Conference e in generale del panorama della NCAA femminile.
Ma nella serata di sabato, tutti gli occhi saranno però puntati sul big match in programma alle 21.00 che vedrà la Notre Dame University e la rappresentativa all-stars di Pesaro; e dato che per una grande partita, ci vogliono dei grandi atleti, tra le fila degli Adriatic Sea Tritons svettano nomi come quelli di Michele Maggioli, Rodolfo Rombaldoni e Robert Fultz a cui si aggiungono poi giocatori del panorama nazionale e locale che rispondono ai nomi di: Luigi Dordei, Fabrizio “Bicio” Facenda, Alessandro Amici, Leonardo Ciribeni, Andrea Maggiotto, Marco Gnaccarini, Eugenio Rivali, Andrea Giampaoli e Alessio Valentini. Un team importante, messo insieme da Facenda proprio per onorare al massimo l'impegno e per mandare un messaggio importante agli altri college americani: Pesaro e il College Basketball Tour sono ideali per prepararsi alla stagione. E tra le fure squadre che potrebbero ben presto sbarcare in città, Andrea Sciarrini menziona due nomi altisonanti: la Duke University e Connetticut.
Tutti conoscono invece la tradizione cestistica di Notre Dame e le grandi qualità dei loro atleti. A parlarcene è coach Badioli, ormai da vari anni secondo allenatore della VL: “con in panchina Mike Brey – vice di coach K alla Duke University e ormai da 14 anni alla guida dei Fighting Irish – sono una squadra con una fisionomia ben definita che punta soprattutto sulle due stelle Jerian Grant – nipote di quel Orace Grant vincitore di 4 titoli NBA – e Pat Connaughton, guarda bianca che ha un contratto anche per giocare a baseball con i Baltimore”.
Ma qual è il segreto di questi giocatori e delle squadre NCAA in generale? “La caratterista degli americani è proprio questa: sono dei grandissimi atleti dato che durante il college possono fare tanti sport differenti e questo permette loro di essere sempre molto allenati. In realtà la off season, i ragazzi dei college USA possono giocare solo due ore a settimana e possono fare solo lavoro individuale senza essere seguiti dal proprio coach. Ma molti di loro si alleano anche a football e hockey – gli altri due sport in cui primeggia Notre Dame – e questo garantisce loro una forma fisica sempre ineccepibile”.
Ma nella serata di sabato, tutti gli occhi saranno però puntati sul big match in programma alle 21.00 che vedrà la Notre Dame University e la rappresentativa all-stars di Pesaro; e dato che per una grande partita, ci vogliono dei grandi atleti, tra le fila degli Adriatic Sea Tritons svettano nomi come quelli di Michele Maggioli, Rodolfo Rombaldoni e Robert Fultz a cui si aggiungono poi giocatori del panorama nazionale e locale che rispondono ai nomi di: Luigi Dordei, Fabrizio “Bicio” Facenda, Alessandro Amici, Leonardo Ciribeni, Andrea Maggiotto, Marco Gnaccarini, Eugenio Rivali, Andrea Giampaoli e Alessio Valentini. Un team importante, messo insieme da Facenda proprio per onorare al massimo l'impegno e per mandare un messaggio importante agli altri college americani: Pesaro e il College Basketball Tour sono ideali per prepararsi alla stagione. E tra le fure squadre che potrebbero ben presto sbarcare in città, Andrea Sciarrini menziona due nomi altisonanti: la Duke University e Connetticut.
Tutti conoscono invece la tradizione cestistica di Notre Dame e le grandi qualità dei loro atleti. A parlarcene è coach Badioli, ormai da vari anni secondo allenatore della VL: “con in panchina Mike Brey – vice di coach K alla Duke University e ormai da 14 anni alla guida dei Fighting Irish – sono una squadra con una fisionomia ben definita che punta soprattutto sulle due stelle Jerian Grant – nipote di quel Orace Grant vincitore di 4 titoli NBA – e Pat Connaughton, guarda bianca che ha un contratto anche per giocare a baseball con i Baltimore”.
Ma qual è il segreto di questi giocatori e delle squadre NCAA in generale? “La caratterista degli americani è proprio questa: sono dei grandissimi atleti dato che durante il college possono fare tanti sport differenti e questo permette loro di essere sempre molto allenati. In realtà la off season, i ragazzi dei college USA possono giocare solo due ore a settimana e possono fare solo lavoro individuale senza essere seguiti dal proprio coach. Ma molti di loro si alleano anche a football e hockey – gli altri due sport in cui primeggia Notre Dame – e questo garantisce loro una forma fisica sempre ineccepibile”.
Il College Basketball Tour vuole e deve essere innanzitutto una festa del basket. A ripeterlo è Fabrizio Bicio Facenda che sottolinea: “Questo tour per gli americani è davvero importante dato che serve loro per mettere a punto le formazioni e gli schemi. Quindi, il nostro desiderio più grande è quello di onorare al meglio questo impegno, e per far ciò abbiamo messo a punto una squadra competitiva che darà l'animo in campo”.
Ma si sa, lo sport è anche competizione e coach Badioli assieme ai suoi uomini ci tiene a fare bene:“ per noi sarà un onore potersi misurare con squadre che, nonostante la giovane età dei loro giocatori, hanno un livello pari a quello della nostra A1. Sarà un vero spettacolo! Anche se si tratta di una amichevole, quando si scende in campo la competizione è inevitabile: fa parte della natura dell'atleta ed è una componente positiva della partita. Certo, si tratterà di una festa dello sport, ma non si tratta di una kermesse fatta per incontrarsi: per gli americani rappresenta un allenamento importante e questo tour serve a tutti per parlare la stessa lingua, quella degli atleti e quella dello sport. E lo sport è competizione”.
Infine, la location scelta per questo grande evento ha un suo fascino particolare un po' per tutti gli Adriatic Sea Tritons, in particolar modo per Michele Maggioli, che sarà il fulcro della sua formazione: “17 anni fa ho fatto il mio debutto in serie A proprio dentro l'”hangar” e rientrare tra quelle mura è sempre una grande emozione. Quando ci ho messo piede la prima volta mi sembrava grandissimo e là dentro si è fatta non solo la storia del basket pesarese ma anche di quello nazionale. Per tanti giocatori, come per me, è stato un palcoscenico importantissimo e quindi voglio onorarlo al meglio durante queste due partite”.
E per la città di Pesaro, il College Basketball Tour ha un valore ancora più speciale come ci dice Marco Gnaccarini: “Non è facile portare queste squadre in Italia e quindi un grande pubblico sarebbe anche un giusto riconoscimento allo sforzo fatto dagli organizzatori. E sono sicuro che ci saranno molte persone. Nonostante la crisi, Pesaro è stata sempre una “basket city”; qui in città si respira basket in ogni angolo e il grande successo del torneo Cristo Re ne è una prova. Questo tour ci aiuterà a ricordare a tutti che Pesaro vive di pallacanestro e che non riesce ad esprimere questa sua natura solo per motivi economici. Quindi, il 9 agosto non prendete impegni e insieme dimostriamo che Pesaro e il basket sono una sola cosa!”.
Infine, la location scelta per questo grande evento ha un suo fascino particolare un po' per tutti gli Adriatic Sea Tritons, in particolar modo per Michele Maggioli, che sarà il fulcro della sua formazione: “17 anni fa ho fatto il mio debutto in serie A proprio dentro l'”hangar” e rientrare tra quelle mura è sempre una grande emozione. Quando ci ho messo piede la prima volta mi sembrava grandissimo e là dentro si è fatta non solo la storia del basket pesarese ma anche di quello nazionale. Per tanti giocatori, come per me, è stato un palcoscenico importantissimo e quindi voglio onorarlo al meglio durante queste due partite”.
E per la città di Pesaro, il College Basketball Tour ha un valore ancora più speciale come ci dice Marco Gnaccarini: “Non è facile portare queste squadre in Italia e quindi un grande pubblico sarebbe anche un giusto riconoscimento allo sforzo fatto dagli organizzatori. E sono sicuro che ci saranno molte persone. Nonostante la crisi, Pesaro è stata sempre una “basket city”; qui in città si respira basket in ogni angolo e il grande successo del torneo Cristo Re ne è una prova. Questo tour ci aiuterà a ricordare a tutti che Pesaro vive di pallacanestro e che non riesce ad esprimere questa sua natura solo per motivi economici. Quindi, il 9 agosto non prendete impegni e insieme dimostriamo che Pesaro e il basket sono una sola cosa!”.
Appuntamento quindi alle ore 18.00 per il match tra le Adriatic Sea Sirens e New Mexico Lobos; e a seguire, alle 21.00 il big match tra i Tritons e Notre Dame.
L'articolo originale è pubblicato su Vivere Pesaro del 9/08/2014
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