La KGS torna sui banchi di scuola


Che lo sport sia una scuola di vita è un mantra che abbiamo sentito ripetere più volte. Ma mai come nel caso dell'iniziativa “Pesaro Volley Energia Pulita” queste parole acquisiscono pieno valore. Il progetto , proposto dall’Assessorato alle Politiche educative del Comune di Pesaro in collaborazione con la KGS Robursport Pesaro, vuole infatti testimoniare, attraverso una serie di incontri tra le atlete e gli alunni delle scuole primarie e secondarie della città, il vero significato dello sport come momento educativo e di crescita personale, presentato sia sotto la forma di esperienza professionistica che sotto quella dell’attività puramente ludica. “Sono ormai quasi 6 anni che collaboriamo con l' amministrazione di Pesaro” - ci racconta Marcello Minucchi, vicepresidente della società pesarese - “tutto è iniziato tempo fa, quando la nostra società aveva da poco iniziato a giocare in seria A.

 Alla base di questo progetto c'era la volontà di coinvolgere maggiormente i giovani e, facendoli venire a vedere le partite, avvicinarli a questo sport e ai nostri corsi di pallavolo”. Un progetto vincente che è tanto piaciuto ai pesaresi che spesso sono le stesse scuole a chiedere di poter entrare nella rete degli incontri: “all'inizio noi dirigenti abbiamo contattato le scuole che noi stessi avevamo frequentato usando i contatti che già avevamo; adesso capita sempre di più che siano le stesse istituzioni scolastiche a contattarci e richiedere di accogliere le nostre atlete” conferma Minucchi. Per le Colibrì si tratta quindi di un vero e proprio ritorno sui banchi di scuola: c'è chi porterà la sua esperienza tra i bambini delle elementari, chi tra quelli delle superiori; chi risponderà a delle domande, chi si ritroverà in campo a passare i palloni. L'iniziativa è infatti aperta alle scuole di ogni ordine e grado e quest'anno, grazie anche ai minori impegni europei della squadra pesarese, il progetto sta andando avanti a vele spiegate: “in passato non era facile aderire a tutte le richieste a causa delle continue trasferte per la Champions League; quest'anno, essendo impegnati solo nel campionato italiano siamo più liberi e possiamo dare anche un contributo maggiore. Normalmente quando le nostre atlete vanno nelle scuole elementari passano qualche ora in palestra con in bambini per svolgere delle attività ludiche: spesso finisce che anche le nostre ragazze si divertono e ritornano un po' bambine. Quando invece si tratta di scuole medie e superiori si cerca più un dialogo e un confronto con i ragazzi: chiediamo agli studenti di prepararsi delle domande e le nostre atlete raccontano le loro esperienze di vita. Devo dire che gli alunni delle superiori rispondono sempre molto bene a questa iniziativa dato che molti di loro praticano la pallavolo o sono comunque più vicini al mondo dello sport e ai valori che incarna. Avere davanti a loro delle atlete professioniste, spesso loro coetanee, è un grande esempio di vita. Inoltre, abbiamo constato che questi incontri invogliano gli studenti a venire a vedere le partite e quindi anche per noi e la nostra società si tratta di una buona pubblicità” ci spiega Marcello. 

Alla fine degli incontri, infatti, le giocatrici regalano agli studenti dei biglietti per poter seguire la KGS Pesaro. Ma come vengono scelte le atlete che parteciperanno ai vari incontri? “La scelta in primo luogo viene fatta sul tipo di scuola in cui si recheranno le nostre atlete: per esempio, cerchiamo di mandare le più giovani nelle scuole superiori in modo che in questo modo porteranno il loro esempio ai propri coetanei. Naturalmente questi incontri si svolgono quando le ragazze hanno il giorno libero e quindi cerchiamo di fare a rotazione in modo da lasciare a tutte la possibilità anche di riposarsi”. E alle ragazze sembra non pesare affatto questo ritorno forzato a scuola. Almeno questo è quello che mi sembra di capire parlando con Cristina Chirichella, centrale di 18 anni, che il 17 ottobre scorso ha fatto visita ai ragazzi del liceo classico Mamiani di Pesaro: “All'inizio ero davvero preoccupata di dover parlare davanti a tanti ragazzi: l'aula magna era davvero piena e per me si trattava sempre della prima volta... non dimenticate che fino allo scorso anno anche io mi trovavo tra i banchi di scuola di un liceo linguistico. Ma poi quando hanno iniziato a fare le domande mi sono sciolta e mi sono anche divertita. Mi hanno chiesto molte cose tra le quali come facevo a conciliare la pallavolo e lo studio e ... se fossi una brava studentessa. Volete la verità? Io a scuola ero una che si accontentava...non una grande studiosa ma avevo sempre una media del 6 e del 7 e riuscivo a conciliare il tutto perché la pallavolo mi piace davvero tanto e quindi facevo di tutto per riuscire in entrambe le cose. Mi ha fatto inoltre molto piacere sapere che molti dei giovani che erano lì quel giorno erano anche loro giocatori di pallavolo e quindi non sono mancate anche le domande più “pallavolistiche” sul campionato”. 

Naturale anche qualche domanda sull'alimentazione, argomento sensibile tra i banchi di scuola, soprattutto alle superiori, e alla quale Cristina ha risposto narrando la sua esperienza personale: “seguo un'alimentazione abbastanza normale. Fino allo scorso anno al Club Italia mangiavo in mensa e i miei piatti preferiti erano le zuppe. Non è sempre facile dover seguire un'alimentazione bilanciata ma è indispensabile farlo se si vuole giocare a pallavolo a questi livelli e rimanere in forma”. Oltre a Cristina, a varcare le soglie delle varie scuole sono state anche Noemi Signorile, Elisa Manzano, Bernadette Dekani e Beatrice Volpiani. “All'inizio sono tutte un po' titubanti ma poi si lasciano coinvolgere e si divertono anche tanto” - conclude Minucchi -” in fondo, lavorare con i giovani è sempre una bellissima esperienza perché i ragazzi sanno donare sempre tanto e allo stesso tempo sanno ricevere delle lezioni importanti” .

L'articolo originale è pubblicato sul numero di novembre 2012 di Pallavoliamo.it

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