Marco White Bianchi, exLoreto, è il primo europeo professionista nello SlamBall

immagineMarco “White” Bianchi, ex Pisarum e Loreto, sarà il primo giocatore europeo a solcare i tappeti elastici dello SlamBall, un mix di basket, hockey e football dall'alto tasso di spettacolarità e contatti fisici.

In tutta la sua carriera, Marco “White” Bianchi più che un tiratore è stato un gunner, un giocatore verticale che non perde occasione per schiacciare a canestro. Per questo, tra tutti i giocatori italiani, l'ex giocatore del Pisarum è quello che sicuramente meglio si adatta alloSlamBall.

Che cosa è lo SlamBall? Semi-sconosciuto in Italia (5 anni fa lo si poteva vedere su Italia 1), negli States, dove è nato, ha un larghissimo seguito e tra i giocatori conta anche ex-stelle NBA e NCAA. I detrattori lo liquidano spesso come un gioco da ragazzi, dato che per schiacciare a canestro i giocatori usano un tappeto elastico posizionato sotto le plance. Ma c'è di più. Lo SlamBall, infatti, condivide con il basket solo i due canestri e la palla; il resto ricorda di più il football e l'hockey.

Lo SlamBall è un gioco fisico, pieno di contatti” - ci racconta Marco - “tanto che ci si allena su come ricevere i colpi e come limitare i danni. In questo sembra un po' il football: appena inizi a palleggiare ti puoi ritrovare placcato a terra con l'avversario che ti urla in faccia e che ti fa dei gesti non poco amichevoli. E a me queste cose caricano tantissimo!”. 

Uno sport quindi assai “duro e crudo”, più fisico del classico basketball, ma che, osservandolo bene, racchiude in sé anche un po' di arte: “schiacciare lo fanno tutti. Quello che differenzia un gunner dagli altri è la maniera in cui esegue il gesto e la sequenza di figure che mette insieme prima di insaccare la palla nel canestro. Più i trick sono spettacolari, più ci saranno persone pronte a seguirti. E naturalmente anche io ho messo insieme delle figure”.

Marco, che la prossima settimana partirà insieme ai suoi compagni dei 
Los Angeles Maulers per un tour in Cina, è il primo europeo ad entrare nei professionisti di questo sport nato in USA nel 2001 grazie all'audacia e alla fantasia di Mason Gordon. Ma come è entrato a far parte di questo progetto l'ex giocatore del Loreto?

È stato Fletcher a contattarmi su Facebook grazie ad una amicizia in comune” - ricorda Marco - “per chi non sapesse chi sia Stan Fletcher, basti dire che è considerato il Micheal Jordan dello SlamBall. Potete quindi immaginare che onore sia stato per me essere entrato nelle sue amicizie e il mio entusiasmo nell'accettare la proposta dei Maulers – una delle squadre più forti della lega - di unirmi al loro Tour”.

Per il momento, il contratto di Marco si limita al Tour cinese, ma il riccionese non nasconde di voler guadagnarsi sul campo la fiducia di coach Anderson e volare negli USA per il campionato. “
Dopo che il mio sogno NBA si è infranto, in testa avevo solo tre cose: giocare il campionato SlamBall, partecipare alla gara delle schiacciate e vincere una delle due. Mi sto allenando ogni giorno per essere pronto a questo tour e quando sarò in Cina non perderò tempo a fare il turista ma starò in palestra con Fletcher a migliorarmi. Gli americani hanno avuto fiducia in me e io non voglio deludelri”.

Una determinazione e una voglia di farsi valere in questo sport che Marco è pronto a portare in campo: “
ho sempre indossato il numero otto, ma per questa volta ho chiesto il numero uno. Il numero uno,infatti, è quello che meglio descrive questa avventura: sono il primo europeo a giocare da professionista in questo sport e voglio essere il primo a vincere un titolo. Inoltre, per me si tratta di un'occasione unica e punto davvero in alto: un giorno vorrei diventare il numero uno proprio come Fletcher, e allenarmi con lui è un primo passo per questo mio sogno”.

L'articolo originale è pubblicato su Vivere Pesaro dell'11/11/2014 

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