Stand Up Paddle: due senigalliesi protagonisti della Sup 11 City Tour in Olanda



Marco Bracci e Simone Veschi tra i fratelli Hasulyo (Ungheria)I senigalliesi Marco Bracci e Simone Veschi protagonisti della Sup 11 City Tour, la competizione più importante, più lunga e più estrema di SUP. In 5 giorni hanno percorso 220 km e sttraversato 11 città. Tanti i momenti difficili ma anche tanti bellissimi ricordi; come superare un certo De Zwart.

5 giorni, 220 km,11 città: questa è la formula della Sup 11 City Tour (http://sup11citytour.com/) , la prima e la più famosa ultra maratona di SUP (Stand Up Paddle, conosciuto anche come “Surf con la Pagaia”) che si è svolta dal 7 all' 11 tra Leewarden, Slotum, Workum, Franeker e Dokkum (Olanda). Voluta e realizzata da tre amanti del SUP locali, si tratta dell'evoluzione di una gara che si svolgeva sui canali ghiacciati olandesi con ai piedi i pattini; ora, a distanza di otto anni, è considerata tra le competizioni più importanti di questa specialità, la più lunga e la più estrema . Il nome deriva dal percorso che si percorre: il Leeuwarden- Sloten percorrendo (circa 44 km);Sloten - Workum (46 km); Workum -Franeker(42 km); Franeker -Dokkum (44 km) e infine lo sprint finale di 28 km che separano Dokkum da Leeuwarden, effettuando cosi' un giro completo lungo i bellissimi canali olandesi e toccando 11 diverse località.

Tra le centinaia di partecipanti provenienti da tutto il mondo – tra i quali figuravano anche nomi importanti come quelli dei fratelli Hasulyo (Ungheria), Steeve Teihotaata (Bora Bora), Bart De Zwart (Olanda) ed il nostro Martino Rogai - c'erano anche i due senigalliesi Marco Bracci e Simone Veschi della Jan Surf Sup Team. A rendere ancora più importante la loro presenza, è il fatto alla SUP 11 l'ultima presenza italiana risaliva a ben quattro anni fa ed era ferma a soli due partecipanti.

Ma cosa ha portato Marco, 38 anni veterinario, e Simone, 43 anni poliziotto, a prendere parte a questo evento? “L'idea è nata per gioco guardando i filmati delle precedenti edizioni e per quella strana voglia di mettersi sempre alla prova: per chi fa questo sport la Sup 11 City Tour è forse una delle gare più estreme perché per prepararla ci vogliono mesi e ti impegna molto sia a livello fisico che mentale. Considera che si consumano una media di 6000 calorie al giorno!” mi racconta Marco.

Una gara decisamente impegnativa che ha quindi richiesto un allenamento specifico e che i due senigalliesi hanno messo a punto con il loro preparatore atletico Luca Bernacchia della Wellness Hunter e con il Dott. Andrea del Seppiache si è occupato della loro dieta: “per prepararci ci son voluti circa 10 mesi passati tra palestra e allenamenti in acqua, dove alternavamo lunghe distanze (30-40-50 km) a sessioni più brevi ma più intense sul fiume Misa" - mi raccontano. “Una volta partendo da Marina Vecchia sono arrivato fino alla raffineria di Falconara” aggiunge divertito Marco.

E qual è il bilancio di questa priva esperienza alla Sup11 City Tour? “L'obbiettivo principale che c' eravamo posti era quello di riuscire a portare a termine tutti i cinque percorsi - confessa Simone - Quando ho passato il traguardo dell'ultima tappa immediatamente sono sparite tutte le fatiche e le sofferenze patite sia nei cinque giorni di gara che negli allenamenti dell'intero anno”. “All'inizio c'era tanta paura di non finirla ….poi invece tutto e' migliorato da solo – conferma Marco - Oltre ai paesaggi splendidi e l' organizzazione al top - dormivamo su una sleeping boat che ci seguiva durante le varie tappe- abbiamo avuto modo di conoscere avversari fantastici sia per valore che per umanità. C'è del sano agonismo ma anche tanta solidarietà tra tutti i partecipanti, gente da tutte le parti del mondo: Israele, Taiwan, Brasile, Sud Africa, Giappone...

Soddisfati quindi entrambi del risultato ottenuto: Simone si è piazzato al 12° posto assoluto, “ben oltre alle mie più rosee aspettative su circa un centinaio di partecipanti” mi dice sorridendo. Marco invece è arrivato 16° tra gli elite competitor e “spero di aver fatto bene i conti 22esimo in totale”. Senza contare i momenti da ricordare di questa cinque giorni di gare: “Durante la gare mi è capitato in certi momenti di passare avanti al pluricampione di questa specialità, icona dell' evento, l' olandese Bart De Zwart che è stato presente ha tutte le otto edizioni vincendone tre e classificandosi al 9° posto di quest'ultima” ricorda soddisfatto Simone.

E superando anche i momenti più difficili: “Di momenti brutti purtroppo ne ho avuti a due: il primo puramente fisico tra il 4 ed il 5 giorno quando un problema gastroenterico mi ha messo ko, ma fortunatamente ho recuperato in tempo; il secondo purtroppo è coinciso con la notizia della scomparsa di Davide Fabri un caro amico del Cesano”.

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